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E’ tutto qui?
Tu morivi e io portavo fuori il cane. E’ tutto qui, mamma. Tu morivi da mesi e io lo vedevo, ma sia chiaro, come quando si guarda senza voler vedere. Comunque lo sapevo, capisci, anche quando tutti dicevano che ma no, ma no, dovevi soltanto mangiare di più e stare tranquilla. Ma no ma no…
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Storia di un pipistrello e della farfalla che diventò sua amica cap. 2
Il giorno prima di incontrare di nuovo Vanessa ero A-GI-TA-TIS-SI-MO! Appeso a testa in giù nella Grotta Buia, ero così contento di avere un’amica come lei e talmente emozionato che non riuscivo ad addormentarmi. “Smettila di agitarti! Non ci fai chiudere occhio!” dicevano i miei cuginetti. Allora cercai di stare fermo immobile immobilissimo, anche perché…
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Storia di un pipistrello e della farfalla che diventò sua amica
Capitolo 1 Quando sono nato dalla mia mamma, la prima cosa che ho sentito è stata… la sua pelliccia morbida! Mi faceva il solletico al naso. E io mi sono aggrappato stretto stretto! Sì, perché noi nasciamo a dieci metri di altezza, più o meno. E quando veniamo fuori dalla pancia della mamma, dobbiamo stare…
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I colori viaggiano
In questi giorni ho la sensazione che i colori del bosco arrivino a toccare fisicamente il mio sguardo. Come se esplodesse l’anima degli alberi in minuscoli frammenti, in grado di penetrare gli altri esseri viventi. Queste le immagini che si agitano dietro i miei occhi e che cercano di trasferirsi sulla carta.Dove non saranno mai…
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I racconti di Francesca 2
Secondo capitolo Il 9 febbraio del 1946 mi sono sposata con Oscare. Io avevo sedici anni e sono andata a vivere alle Coroglie in mezzo ai boschi. Di giorno andavo con le pecore e ogni tanto ne perdevo qualcuna di ottantanove che avevo. Mi sono fatta tanti pianti per quelle pecore che scappavano ma poi…
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L’ora delle fate
Sono le guazze che sciolgono gli ultimi fiori oppure brume venute a mostrare quell’altro di là che l’innocente chiama odore d’autunno.
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I racconti di Francesca
Sono nata all’Ombicciolo comune di San Quirico d’Orcia il 30 novembre del 1929. Mio fratello Giorgio aveva diciotto mesi più di me e quando sono nata alle otto del mattino la mia nonna Beppa faceva la polenta nel paiolo sul focolare. Così mentre io stavo nascendo la mia nonna preparava la colazione di polenta salsiccia…
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Gli storni
E’ troppo grigio il cielo di questo pomeriggio perché lo si possa guardare con curiosità. Eppure gli storni lo attraversano veloci, a migliaia, unendo punti invisibili tra le nuvole, portandosi dietro i pensieri della città, costretta a rimanere a terra muta, inchiodata alle occhiate rabbiose degli automobilisti fermi al semaforo. Siamo solo a fine settembre…
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La montagna che canta
Tra i cespugli scuri dell’ontano, esuberante essere vegetale che contende sempre più metri al prato trasformandolo in bosco, un palco orgoglioso dondola, sbiadito e usurato sulle punte, ramificato verso il cielo di settembre come un saluto. E’ un cervo, sono i cervi della valle Albano, in alto Lario. In piedi ad ascoltare, dalla terrazza erbosa…
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Le rondini sopra il cimitero
Ultimamente la morte è venuta a trovarmi spesso. Qualche gatto, mio padre, mio fratello, mia madre, parenti alla lontana, vecchie conoscenze e amicizie. Non credo con questo di essere un caso strano: è la vita, come si dice. Però una parte di me, la più superstiziosa forse, ogni volta si è rincantucciata tra le ragnatele…