E così ero volato via ed ero arrivato dal Grande Gufo per raccontargli la mia avventura con Marco, il piccolo umano che mi aveva salvato.
“Insomma, ero lì imprigionato nella scatola, al buio, ma potevo sentire tutto… e e e e poi il bosco sparirà, ci saranno le automobili e e e poi il piccolo umano mi ha preso e mi ha fatto volare e io avevo paura ma non del piccolo umano e…”
“Calma, calmati adesso, non ci capisco nulla così! Fai un bel respiro e ricomincia daccapo” il Grande Gufo mi aveva fissato con i suoi occhi arancioni. E io mi ero calmato.
Raccontai di nuovo tutto quanto: che ero entrato nella casa e non sapevo più come fare per uscire; che Marco mi aveva messo in una scatola buia; che la sua mamma pensava che io volessi strapparle tutti i capelli; che Marco mi aveva portato in un ospedale per gli animali selvatici e poi mi aveva liberato nel bosco.
E gli dissi anche che avevo scoperto che la foresta sarebbe stata distrutta dagli umani e che al posto degli alberi ci sarebbero state soltanto strade e automobili.
“Questa è una vera tragedia! Allora il lupo aveva ragione…” disse il Grande Gufo “se gli umani costruiranno le loro strade nella foresta, e le loro case, gli animali più grandi dovranno fuggire: lupi, caprioli, tassi, e anche io… – e questo lo disse con le lacrime agli occhi, sì perché anche gli animali possono piangere – Potranno restare soltanto gli animali più piccoli, ma anche loro rischieranno la vita tutti i giorni. Nulla sarà più come prima”.
Sette volte bosco, sette volte prato. Sette volte bosco, sette volte prato. Sette volte bosco, sette volte prato…
“Cosa stai dicendo Roccia??” mi chiese il Grande Gufo.
“Sette volte bosco, sette volte prato… Ma non lo so che cosa vuol dire…”
“Sette volte bosco sette volte prato?… Non lo so neppure io… ma non credo che potrà aiutarci. Possiamo solo fuggire tutti. Sei stato molto coraggioso, anche se hai rischiato la vita e questo è sbagliato, però devo ammettere che grazie a te adesso sappiamo davvero come stanno le cose.
Devo subito chiamare tutti gli animali in assemblea e organizzare la fuga.
Tu però vola subito dalla tua famiglia e mettetevi in salvo, anche se voi pipistrelli ve la cavate sempre, non avrete grossi problemi…almeno spero”
Il Grande Gufo scosse la testa e volò via.
La mia famiglia? La mia famiglia?! Solo in quel momento mi ricordai di Vanessa! Anche se non era un pipistrello, ormai faceva parte anche lei della mia famiglia!Dovevo subito tornare da lei e avvisarla del pericolo! Già, ma come fare a ritrovarla? Poteva essere ovunque… Decisi di tornare alla casa dei fiori che si aprono di notte e di iniziare a cercarla lì.
E fu proprio lì che la ritrovai.
Mi diressi verso i grandi fiori che si aprono di notte e…“Sei ancora qui?” il farfallone notturno si accorse di me e mi volò incontro arrabbiatissimo.
“Ehi stai calmo, sto cercando la mia amica Vanessa!”
“Qui non c’è nessun animale con un nome così brutto” disse un altro farfallone.
“Già già già” dicevano tutti gli altri in coro “vattene vattene brutto pipistrello”
“Roccia!” sentii bisbigliare da sotto una foglia… Dovetti usare i miei ultrasuoni per trovarla, si era nascosta proprio bene… Ma il rumore delle sue lacrime arrivava fino alle mie orecchie speciali da pipistrello. Le farfalle quando piangono hanno le ali che tremano tutte.
“Vanessa!” Era proprio lei, stava sotto una foglia.
“Roccia, non ci posso credere, sei vivo!”
“Certo che sono vivo!”
“Pensavo che gli umani ti avessero ucciso, come hai fatto a uscire da quella casa?”
Raccontai tutto alla mia amica, lei mi ascoltava emozionata, e gli raccontai anche che gli umani volevano distruggere il bosco…
“E’ terribile! Come faranno tutti gli animali che vivono nella foresta?”
“Il Grande Gufo li sta avvisando, fuggiranno tutti, non so che fine faranno…”
“Ma non c’è proprio nulla che possiamo fare?”
“Temo proprio di no” risposi io ma poi pensai ancora a quella frase…sette volte bosco, sette volte prato… “Ora ricordo! SETTE VOLTE BOSCO, SETTE VOLTE PRATO!” “Che stai dicendo?” “Ho avuto un’idea, Vanessa, forse non è tutto perduto.
Dobbiamo andare a parlare con… l’Albero Maestro!
Continua nel prossimo episodio…
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