Storia di un pipistrello e della farfalla che diventò sua amica – Capitolo 3°

Io e Vanessa stavamo volando sotto la luce della luna quando sentimmo delle voci venire dal fitto del bosco. Erano voci agitate, che discutevano!

“Dobbiamo fare qualcosa!”

“E cosa vuoi fare? Dobbiamo solo scappare alla svelta altrimenti finiremo molto male”

“Basta scappare, è ora di combattere!”

“Contro gli esseri umani?? Ah ah, illuso! Non si possono combattere gli umani!”

Io e Vanessa cercammo di capire che cosa stava succedendo.

Ci avvicinammo alla radura da cui provenivano le voci.

Era un’assemblea degli animali del bosco! La mamma mi aveva spiegato, quando ciucciavo il latte al calduccio della sua pelliccia e lei intanto mi diceva tante cose per diventare un bravo pipistrello.

“Roccia, quando gli animali si riuniscono e fanno l’assemblea, vuol dire che è successo, o sta per succedere, qualcosa di grave!

Gli animali allora si riuniscono tutti nella radura e parlano tra di loro. Succede raramente però. Solo quando accade qualcosa di grave che ci mette in pericolo. E di solito ci sono di mezzo gli umani” aveva concluso sospirando.

Che cosa poteva essere successo? Gli animali stavano discutendo tutti insieme, e nella confusione io e Vanessa, che eravamo troppo giovani per partecipare, riuscimmo a intrufolarci per ascoltare senza che si accorgessero di noi.

“Silenzio! Fate silenzio adesso!” a parlare era stato un grande gufo reale, dagli occhi arancioni. “Voi poiane e voi scoiattoli, siete certi di quello che avete visto? Siete proprio sicuri?”

“Sì, Grande Gufo! Sono proprio lì all’inizio della foresta, sono grandi mostri, enormi! Con la bocca spalancata e ci sono gli umani che li comandano”

“Ci mangeranno tutti” si mise a piangere un capriolo dai grandi occhi neri.

Un mormorio di paura scosse tutti gli animali.

“Calmi, non ci mangeranno, quei mostri di cui parlano gli scoiattoli non mangiano gli animali, sono i mangiaterra

disse una bellissima volpe dalla folta coda.

“Li ho già visti tra le case dove vivono gli umani, loro li chiamano ruspe, distruggono tutto, fanno buchi grandissimi”

“Così è pure peggio!” disse una ghiandaia “Se queste ruspe mangiano la terra, distruggeranno il nostro bosco e noi dovremo andarcene tutti di qua”

“Voi potete andarvene, è facile per voi parlare così, avete le ali, ma noi dove potremmo andare? Abbiamo bisogno degli alberi” disse un ghiro.

“Esatto! Il bosco è la nostra casa” aggiunse un riccio.

“E’ colpa dei cinghiali – disse una cornacchia – a furia di scavare nei campi degli umani li hanno fatti arrabbiare e ora si vendicano distruggendo la foresta”

“Parli tu che distruggi gli orti ai contadini, brutto uccellaccio” disse il cinghiale.

“Ora basta, STATE ZITTI”.

Tutti si girarono verso il grosso lupo che aveva parlato e si ammutolirono.

“Io so cosa vogliono fare gli umani. Vogliono distruggere la foresta per costruire le loro case e i loro sentieri. Gliel’ho visto fare troppe volte. E non c’è nulla da fare. La colpa non è di nessun animale, né dei cinghiali, né delle cornacchie, e neppure mia, anche se noi lupi ci prendiamo sempre le colpe di tutto. Non c’entriamo nulla e non possiamo fare nulla, solo andarcene, chi può”

“Faremo così” lo interruppe il gufo reale, che sembrava essere l’animale più saggio e calmo di tutti “dobbiamo cercare di capire bene cosa sta succedendo e poi ci ritroveremo qui. Se le cose stanno come dice il lupo, organizzeremo la fuga e ci aiuteremo tutti per fuggire via. Ma se abbiamo anche una sola possibilità di restare qui, dovremo lottare per farcela.

Ora, ghiri, scoiattoli, pettirossi, picchi, faine, tutti gli animali che possono avvicinarsi agli umani senza correre troppi pericoli dovranno cercare di andare tra di loro e capire che cosa hanno intenzione di fare. Poi ci ritroveremo e decideremo il da farsi. Andate ora, tornate nelle vostre tane”

Io e Vanessa sgusciammo via. Vanessa piangeva. “Hai sentito Roccia, gli uomini distruggeranno i prati! Come faremo noi farfalle a sopravvivere?” Era disperata.

“Stai tranquilla, ma dobbiamo fare qualcosa anche noi!” “ E cosa? Noi siamo troppo giovani, non potremmo nemmeno partecipare a queste riunioni…”

“Beh veramente lo abbiamo appena fatto!” dissi io ridendo “E poi hai sentito il gufo, ha detto che gli animali che vivono più vicino agli umani devono darsi da fare. Faremo così, torneremo nel giardino dove abbiamo incontrato quelle odioso farfallone notturne e cercheremo di scoprire qualcosa”

Continua nel prossimo episodio

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